Swords and Sworcery - Recensione
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Swords and Sworcery - Recensione
Si dice spesso che i team indie sono il vero cuore dell’industria, senza gli strettissimi legami con il mercato che troppo spesso imbavagliano la creatività, andando a formare le line-up che anno dopo anno si susseguono, nella moltitudine di nuovi episodi di franchise affermati, aggiornamenti alle nuove stagioni sportive e debutti di titoli inediti, facenti però parte di generi di cui ormai gli scaffali dei negozi sono saturi.
L’altra faccia della medaglia, però, è che non sono moltissimi i titoli indie che riescono a proporre qualcosa di completamente interessante ed innovativo, a volte perché i progetti partono con entusiasmo, perdendosi poi per strada, oppure perché non sempre basta la creatività per produrre un gioco completo, a causa della necessità di mettere insieme team affiatati di programmatori, artisti e game designer.
Sword & Sworcery è un titolo che ha dei punti di contatto con molte delle realtà appena descritte: è un gioco indie, sviluppato da un team eterogeneo, che propone qualcosa di innovativo ma basandosi su stili del passato, mostrato forse troppo presto e sparito completamente del nulla per più di un anno, riapparendo poi a ridosso dell’uscita, avvenuta poche settimane fa nella sola versione per iPad.
RITORNO AL PIXEL
Le particolarità di Sword & Sworcery sono molte, al punto tale che è difficile incasellare il gioco, trovare un’etichetta che lo rappresenti davvero. Il team di sviluppo, con base a Toronto e chiamato Superbrothers, ci ha provato, descrivendo Sword & Sworcery come un’interpretazione moderna dei classici adventure game.
La descrizione non può che stare stretta ad un titolo così atipico ma c’è del vero: Sword & Sworcery è effettivamente un adventure, per la maggior parte basato sull’esplorazione, che include alcuni enigmi, spesso musicali, e sporadiche sezioni action che lo riavvicinano maggiormente al modo di intendere i videogiochi moderni a cui siamo abituati.
Quello però che appare subito chiaro, lanciando il gioco per la prima volta, è lo stile: Sword & Sworcery basa moltissimo del suo appeal sulla rappresentazione visiva, al punto tale che è impossibile non riconoscerlo anche solo vedendo di sfuggita uno screenshot di dimensioni e qualità non eccelsi.
E’ il ritorno in grande stile della pixel art, con ambientazioni, personaggi, animazioni ed effetti che celebrano con gioia i tempi nei quali muovendo pochi punti colorati sullo schermo si riuscivano a trasmettere grandi emozioni, prima dell’arrivo del 3D, del motion capture, del doppiaggio dei dialoghi e delle risoluzioni HD.
UN MONDO FUORI DAL MONDO
I primi passi nel mondo di Sword & Sworcery sono stranianti: c’è qualcosa di Zelda ma più oscuro e un’aria che si respira solo nei titoli di Ueda, anche se meno malinconica.
Si vede che i ragazzi del team sono degli appassionati di vecchia data e hanno voluto fare di tutto per lasciare completa libertà agli artisti, andando a costruire un universo in cui il giocatore viene risucchiato: si “perderanno” numerosi minuti a guardarsi intorno, studiando l’ambiente, toccando i cespugli solo per vederli ondeggiare e agendo continuamente sullo zoom, pizzicando lo schermo, per poter osservare tutti i dettagli delle schermate di gioco, per poterne assaporare ogni angolo.
Proprio con le piccole cose i ragazzi di Superbrothers sono riusciti a raccontare un mondo strano, che non risponde alle regole che conosciamo e che, è necessario ripeterlo, come nei capolavori di Ueda riesce a parlare al giocatore, narrando il proprio passato tramite rovine, immense costruzioni in lontananza, alberi altissimi e rigogliosi, cascate che si gettano verso il basso da altezze impressionanti.
Si attraverseranno caverne buie, foreste piene di vegetazione e piccoli villaggi popolati da esseri umani, timorosi della natura intorno a loro.
I personaggi e le animazioni sono perfettamente in linea con il resto degli ambienti ma hanno in più una caratteristica che aggiunge mistero e stranezza nel mondo di gioco: sono disegnati con pochi pixel e animati con un basso numero di frame ma in più sono particolari, quasi deformi in molte movenze, con braccia ben più lunghe del dovuto o camminate atipiche.
Tutto, dal punto di vista grafico, concorre per far volare l’immaginazione del giocatore, per scollegarlo dalla realtà ed immergerlo in qualcos’altro, come solo un ottimo romanzo o un film coinvolgente riescono a fare.
Questo aspetto passa prepotentemente in primo piano se si pensa che alla base del progetto non c’è alcun motore grafico d’avanguardia con licenze da milioni di dollari. Lo stile, l’inventiva e l’atmosfera dominano Sword & Sworcery, con una maestria che è raro incontrare.
L’altra faccia della medaglia, però, è che non sono moltissimi i titoli indie che riescono a proporre qualcosa di completamente interessante ed innovativo, a volte perché i progetti partono con entusiasmo, perdendosi poi per strada, oppure perché non sempre basta la creatività per produrre un gioco completo, a causa della necessità di mettere insieme team affiatati di programmatori, artisti e game designer.
Sword & Sworcery è un titolo che ha dei punti di contatto con molte delle realtà appena descritte: è un gioco indie, sviluppato da un team eterogeneo, che propone qualcosa di innovativo ma basandosi su stili del passato, mostrato forse troppo presto e sparito completamente del nulla per più di un anno, riapparendo poi a ridosso dell’uscita, avvenuta poche settimane fa nella sola versione per iPad.
RITORNO AL PIXEL
Le particolarità di Sword & Sworcery sono molte, al punto tale che è difficile incasellare il gioco, trovare un’etichetta che lo rappresenti davvero. Il team di sviluppo, con base a Toronto e chiamato Superbrothers, ci ha provato, descrivendo Sword & Sworcery come un’interpretazione moderna dei classici adventure game.
La descrizione non può che stare stretta ad un titolo così atipico ma c’è del vero: Sword & Sworcery è effettivamente un adventure, per la maggior parte basato sull’esplorazione, che include alcuni enigmi, spesso musicali, e sporadiche sezioni action che lo riavvicinano maggiormente al modo di intendere i videogiochi moderni a cui siamo abituati.
Quello però che appare subito chiaro, lanciando il gioco per la prima volta, è lo stile: Sword & Sworcery basa moltissimo del suo appeal sulla rappresentazione visiva, al punto tale che è impossibile non riconoscerlo anche solo vedendo di sfuggita uno screenshot di dimensioni e qualità non eccelsi.
E’ il ritorno in grande stile della pixel art, con ambientazioni, personaggi, animazioni ed effetti che celebrano con gioia i tempi nei quali muovendo pochi punti colorati sullo schermo si riuscivano a trasmettere grandi emozioni, prima dell’arrivo del 3D, del motion capture, del doppiaggio dei dialoghi e delle risoluzioni HD.
UN MONDO FUORI DAL MONDO
I primi passi nel mondo di Sword & Sworcery sono stranianti: c’è qualcosa di Zelda ma più oscuro e un’aria che si respira solo nei titoli di Ueda, anche se meno malinconica.
Si vede che i ragazzi del team sono degli appassionati di vecchia data e hanno voluto fare di tutto per lasciare completa libertà agli artisti, andando a costruire un universo in cui il giocatore viene risucchiato: si “perderanno” numerosi minuti a guardarsi intorno, studiando l’ambiente, toccando i cespugli solo per vederli ondeggiare e agendo continuamente sullo zoom, pizzicando lo schermo, per poter osservare tutti i dettagli delle schermate di gioco, per poterne assaporare ogni angolo.
Proprio con le piccole cose i ragazzi di Superbrothers sono riusciti a raccontare un mondo strano, che non risponde alle regole che conosciamo e che, è necessario ripeterlo, come nei capolavori di Ueda riesce a parlare al giocatore, narrando il proprio passato tramite rovine, immense costruzioni in lontananza, alberi altissimi e rigogliosi, cascate che si gettano verso il basso da altezze impressionanti.
Si attraverseranno caverne buie, foreste piene di vegetazione e piccoli villaggi popolati da esseri umani, timorosi della natura intorno a loro.
I personaggi e le animazioni sono perfettamente in linea con il resto degli ambienti ma hanno in più una caratteristica che aggiunge mistero e stranezza nel mondo di gioco: sono disegnati con pochi pixel e animati con un basso numero di frame ma in più sono particolari, quasi deformi in molte movenze, con braccia ben più lunghe del dovuto o camminate atipiche.
Tutto, dal punto di vista grafico, concorre per far volare l’immaginazione del giocatore, per scollegarlo dalla realtà ed immergerlo in qualcos’altro, come solo un ottimo romanzo o un film coinvolgente riescono a fare.
Questo aspetto passa prepotentemente in primo piano se si pensa che alla base del progetto non c’è alcun motore grafico d’avanguardia con licenze da milioni di dollari. Lo stile, l’inventiva e l’atmosfera dominano Sword & Sworcery, con una maestria che è raro incontrare.
Re: Swords and Sworcery - Recensione
Perchè mi sembra uno dei giochi degli anni 90"Andreitos97 ha scritto:Perche?Sasori ha scritto:Non mi piace...
Sasori- Messaggi : 6
Data d'iscrizione : 19.04.11
Re: Swords and Sworcery - Recensione
Hehe questa è una sua caratteristica.Sasori ha scritto:Perchè mi sembra uno dei giochi degli anni 90"Andreitos97 ha scritto:Perche?Sasori ha scritto:Non mi piace...
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